Non sono ottimistiche le previsioni per il 2025 legate all’economia italiana elaborate dal Fondo Monetario Internazionale.
Previsioni, va detto, stilate prima dell’annuncio di dazi al 30% dagli Stati Uniti nei confronti dei paesi dell’Unione Europea. Una vicenda che, nonostante l’accordo siglato sul 15%, sembra ancora aperta e fonte di tensioni.
La crescita del PIL reale è, infatti, vista ad appena lo 0,44%; un valore risibile, addirittura superiore di mezzo punto rispetto a quello della Germania che andrà in negativo dello 0,05%, di circa 7 decimi di punto rispetto a quello dell’Austria.
Secondo gli analisti, dietro questi dati ci sono aspetti con l’elevato tasso d’inflazione, la bassa produttività, l’invecchiamento progressivo della popolazione.
Nel 2025 faranno peggio soprattutto paesi coinvolti in conflitti (Sud Sudan in testa con una previsione del -4,31%) o in problematiche strutturali o legate alla dipendenza da specifiche materie prime.
In area Euro da segnalare la prevista crescita del PIL reale per Malta (3,9%), Croazia (3,1), Spagna (2,5) Irlanda (2,3) mentre, fuori dall’UE Albania e Kosovo dovrebbero viaggiare intorno al 4 per cento.
Fuori dall’Europa primeggia la Libia con un +17,3% ma sono da segnalare anche le performance attese di India (6,2%), Argentina (5,5%) e Vietnam (5,2%).
Il PIL reale degli Stati Uniti dovrebbe, infine, crescere dell’1,8%.
