Velocità di riproduzione:
Recentemente l’Italia ha festeggiato il superamento del Giappone tra i principali Paesi esportatori, raggiungendo il quarto posto nella classifica mondiale, a testimonianza della capacità delle imprese italiane di essere competitive sui mercati internazionali.
Una dimostrazione del valore del nostro export che rappresenta circa il 30% del valore del PIL, di cui il 65% è frutto delle esportazioni verso i Paesi Europei. Tradotto in numeri, oltre 400 miliardi di Euro del nostro PIL sono generati dalle esportazioni verso i nostri partner europei.
“Il nostro export potrebbe sicuramente essere ben maggiore se le nostre merci non incontrassero ostacoli e oneri aggiuntivi per superare la barriera delle Alpi – afferma Andrea Cappa, Segretario Generale di Alsea – La Svizzera ha adottato una politica volta allo shift modale strada-ferro che sta dando i suoi frutti visto che oggi circa l’80% dei flussi di traffico italiano transitano per il territorio svizzero via ferrovia. Dati diametralmente opposti li registriamo con l’Austria dove circa il 75% del traffico passa sulle autostrade”.
Cappa osserva ancora: “Il risultato è che l’Austria ha introdotto una serie di limitazioni al traffico pesante da e per l’Italia, dal divieto di transito notturno al contingentamento del numero di mezzi che possono transitare all’ora, tanto che il nostro Governo nei mesi scorsi ha presentato un ricorso alla Corte di Giustizia Europea per violazione del diritto comunitario, laddove si sancisce il principio della libera circolazione delle merci nella UE. Nonostante ciò, chi vuole attraversare l’Austria incontra notevoli disagi e un aggravio di costi. Attraversare la Svizzera genera minori disagi ma i costi restano estremamente alti. La situazione verso la Francia, con traffico quasi esclusivamente via camion, genera problemi legati alle manutenzioni delle infrastrutture esistenti”.
Ma il tema delle manutenzioni riguarda tutti i valichi con continue interruzioni e limitazioni al traffico che penalizzano le nostre merci: “ Solo in queste settimane – ricorda ancora il Segretario Generale di Alsea – ci sono lavori nel traforo del Frejus, così come sono previste limitazioni nel traforo del Monte Bianco mentre l’Austria ha annunciato per il prossimo anno limitazioni alla circolazione sul ponte di Lueg lungo l’autostrada del Brennero”.
Cosa fare, allora, per superare queste difficoltà? Cappa è chiaro: “Occorre realizzare con urgenza le opere che l’Europa ha previsto: dal tunnel ferroviario del Brennero alla Torino Lione, dall’autostrada del Gottardo alla Chiasso Seregno per arrivare al terzo valico e le opere connesse, senza dimenticare tutte quelle opere per ammodernare la rete ferroviaria nazionale per consentire il transito dei carri ferroviari secondo gli standard europei”.
Ma se verso Nord i valichi Alpini rappresentano una criticità, verso sud l’accessibilità via mare ha anch’essa dei problemi.
Spediporto sottolinea il ruolo dei porti liguri per il nostro export e, in generale, per lo scacchiere economico nazionale.
“Gli scali della nostra regione – sottolinea il Direttore Generale Giampaolo Botta – sono efficienti e remunerativi per la casse dello stato. Su 20 miliardi e mezzo di euro raccolti con i diritti Iva dai porti italiani, 6 e mezzo provengono da Genova e Savona; se ad essi aggiungiamo quelli raccolti dalla Spezia raggiungiamo quasi la metà dell’incasso complessivo per l’erario. E’ nell’interesse di tutti, dunque, come evidenziano questi numeri, garantire la massima accessibilità ad essi e il tema delle infrastrutture, in questo senso è centrale per garantire e sostenere lo sviluppo economico della regione “.
Botta sottolinea anche come “ Spediporto è impegnata da anni in azioni che sottolineano l’importanza di una forte integrazione della Liguria con il centro Europa, sia grazie al potenziamento delle linee ferroviarie, sia attraverso sistemi informatici digitali che consentano di integrare al meglio gli operatori”.
Il Direttore Generale Spediporto ricorda anche come un esempio significativo di integrazione multimediale sia già in corso con la Società Consortile Goas, che gestisce i magazzini dell’aeroporto Colombo: “ un progetto – spiega Botta- per dare a porto e aeroporto di Genova una carta in più da giocare sugli scenari internazionali”.
L’ultima riflessione è ancora di Cappa: “Se saremo capaci di risolvere questi colli di bottiglia – sottolinea il Segretario Generale Alsea – non solo tuteleremo il nostro attuale export ma potremo farlo ulteriore crescere”.