I progetti e la visione di Spediporto sul futuro

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I progetti e la visione di Spediporto sul futuro

Spediporto è reduce dal Transport Logistic 2023 di Monaco di Baviera e c’è soddisfazione nella sede di via Roma, per gli importanti risultati ottenuti. Tanti gli incontri fruttuosi con operatori di tutto il mondo e la sensazione, chiaramente percepita, di una forte attenzione verso la “visione”, delineata anche nella recente Assemblea annuale.

Ne parliamo con Giampaolo Botta, Direttore Generale di Spediporto, volato in Germania insieme al Presidente Andrea Giachero.

Botta, quanto è stato importante porta la “visione” di Spediporto a un evento come il Transport Logistic 2023? “Beh, avevamo bisogno di illustrare il nostro progetto sull’Aeroporto e più in generale la nostra visione sul futuro del Porto di Genova ad una platea molto ampia e qualificata di operatori internazionali. Penso che il Transport Logistic 2023 – prosegue Botta – abbia offerto il miglior palcoscenico possibile, con un ritorno di attenzione molto importante, così come importanti sono stati i contatti e le relazioni che abbiamo sviluppato nel corso della tre giorni.”.

Ovviamente la domanda successiva non può essere relativa al come sono stati accolte le idee di Spediporto dai player internazionali.  “Abbiamo trovato molta attenzione da parte degli operatori internazionali- spiega il Direttore Generale – Sono rimasti colpiti soprattutto dall’importante piano di investimenti infrastrutturali che il nostro territorio sta affrontando. Si sta, infatti, consolidando la convinzione che, nei prossimi anni, Genova diventerà uno scalo strategico per raggiungere i mercati del centro Europa attraverso il bacino del Mediterraneo. Il potenziamento della rete infrastrutturale – aggiunge Botta – avvicina Genova a quello che resta il secondo maggior bacino di consumo al mondo, quello europeo. Inoltre la combinazione tra infrastrutture (Diga e Terzo Valico in primis) e servizi (5G e digitalizzazione) può fare la differenza nel proporre soluzioni avanzate e ricercate al mercato della logistica. In questo senso si inserisce anche il nostro progetto sull’aeroporto di Genova e sul rilancio, strategico del Cargo aereo”

Hai introdotto la domanda successiva: come è stata recepita in ambito internazionale l’idea del cargo aereo come carta per lo sviluppo dell’Aeroporto Colombo? Con soddisfazione Botta spiega che “molti operatori internazionali ci hanno avvicinato, ci hanno chiesto informazioni e con molti di questi ci siamo già dati appuntamento nelle prossime settimane per illustrare nel dettaglio gli elementi che caratterizzeranno la nostra presenza presso l’aeroporto di Genova e l’insieme di servizi che intendiamo porre in essere. Abbiamo anche avviato contatti molto concreti – aggiunge – con possibili futuri clienti che cercano alternative al congestionamento di molti scali del centro sud Europa. Questa visione di forte integrazione tra porto-aeroporto e retroporti sta convincendo operatori che avevano lasciato il nostro territorio a tornare a valutarlo come possibile alternativa. Sono riscontri importanti e che ci incoraggiano ad andare avanti nel nostro progetto”.

Botta, lei, in una recente dichiarazione, ha sottolineato l’importanza del “cambiamento di mentalità” dimostrata sia da ADSP che dagli operatori dei terminal genovesi. Un cambiamento “di marcia” richiesto anche alla città per sviluppare i molti progetti che avete presentato. Il Direttore Generale conferma questa tendenza e commenta che “il cambiamento di mentalità è rappresentato plasticamente dalla nostra presenza a Monaco. Siamo stati tutti insieme tre giorni, per promuovere Genova e Savona, per illustrare progetti ed iniziative, già sul mercato, tutti con identico entusiasmo, con vero spirito di corpo. Questa crescita di cultura di sistema penso sarà determinante nei prossimi anni se sapremo conservarla.”

Connessione era il leit motiv dell’Assemblea annuale di Spediporto. Come avete “coltivato” questo tema negli incontri con gli operatori internazionali a Monaco? Prima di tutto –racconta Botta- mostrando come gli investimenti in infrastrutture materiali (Terzo Valico, Diga, nuova viabilità autostradale etc.) di fatto consentiranno alla Liguria di tornare ad essere efficientemente collegata al Nord Ovest ed al centro Europa. Il parallelo sviluppo di molte tecnologie, legate al porto, come nel caso di E-port, ha poi favorito l’interesse di diversi operatori internazionali, che vogliono cercare possibili collaborazioni ed interazioni con il nostro sistema.”. Ma non finisce qui: “Altro tema fondamentale è stato quello legato alla ZLS ed alla prossima nomina del commissario straordinario. Le semplificazioni amministrative incluse in questo progetto hanno un grande effetto di promozione. La burocrazia italiana è vista con terrore da tutti gli operatori internazionali, abbattere i suoi tempi è fondamentale per convincere ad investire”.

Proprio non corso della vostra relazione avete fatto cenno all’interesse verso i progetti d’investimento nel porto di Genova, pronto anche grazie agli interventi legati al PNRR, a cambiare volto. Da Monaco di Baviera sono giunte conferme rispetto a questo rinnovato appeal? “C’è una crescente consapevolezza da parte di molti operatori rispetto al futuro di Genova ed in generale della Liguria. Abbiamo ritrovato una grande attenzione da parte di players internazionali, lo dimostrano anche gli investimenti privati che stanno accompagnando quelli pubblici. Si avverte un generale entusiasmo e devo dire che questo è molto importante.

Direttore, ora, dunque, “pancia a terra” per continuare a realizzare queste idee? Siamo già “pancia a terra” da mesi – conclude Botta –  per preparare e mettere in pratica i nostri progetti. La prima data da segnare in rosso sul calendario sarà quella del 1 luglio, giorno in cui inizieremo ad operare come società GOAS presso l’aeroporto di Genova nella gestione dei magazzini merci. Sappiamo che la sfida sarà difficile ma siamo molto determinati a fare bene. “

 

 

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