In un ecosistema logistico martoriato da infrastrutture fragili ed ancora, troppo spesso, lontane rispetto ai nostri competitors nord europei,noioperatoriabbiamol’obbligodipensare alladigitalizzazione comestrumentopercompensarele inefficienze e sostenere il rilancio produttivo diporti, retroporti ed imprese.
Abbiamo bisogno di modelli di condivisione (sharing data) che portino ad efficienza,semplificazioneedeco-sostenibilità. Dobbiamo maturare la convinzione che solo modelliportuali integrati con il territorio (Smart Port City) potranno offrire opportunità di sviluppo per tutto il tessuto produttivo nazionale. In tutto questo sarà fondamentale assumere una nuova cultura imprenditoriale che non ci faccia rimanere ancorati alla cultura del “tutto, subito e solo mio”.
La PMI ha bisogno di innovazione, deve però credere su percorsi di aggregazione e di condivisione di dati ed informazioni. Lo sharing data può diventare elemento di rilancio della PMI nel momento in cui le stesse PMI saranno messe in condizione di partecipare, con ruolo di regia, a nuove forme di aggregazione aziendale. La sperimentazione di modelli organizzativi evoluti può avvenire attraverso latecnologia Digital Twin. Un modello costruito in oriente, alla NUS di Singapore, ed in grado di immaginare non solo il Porto del futuro, il TUAS di Singapore, appunto,ma la stessa integrazionetraPortoeCittà,così comestannofacendo Amburgo, Rotterdam e Barcellona.
Abbiamo la tecnologia in grado di sostenere tali modelli di virtual reality, il 5G che presto arriverà a Genova
Abbiamo le competenze delle Università e del IIT, non ci manca nulla, madobbiamoalimentarelanostraconvinzionee determinazione a volere un futuro diverso.
Fonte Liguria Today – Intervento di Giampaolo Botta