GENOVA – Per i tre porti liguri si tratterebbe di «una grande opportunità». Il governo ieri ha promesso che i commissari, figure necessarie per compiere un passo in avanti nella creazione delle zone logistiche speciali, dovrebbe arrivare nelle prossime settimane. E la Uil ligure segna un punto, ma, avverte il segretario generale della Liguria Mario Ghini «Le ZIsnon deve essere un incubatore di vecchie attività: è necessario ridare voce al mondo del lavoro perdisegnare uno sviluppo sostenibile». «Una semplificazione burocratica e fiscale, che oggi le normative potrebbero già darci in attesa della nomina del commissario, potrebbe creare quel volano necessario afarsìche gli investitori possanocreare posti di lavoro qualificati e rispettosi delle norme e del contratto di settore» sottolinea Roberto Gulli, s – io Uiltrasporti Liguria.
Giampaolo Botta, Direttore Generale di Spediporto: «Le Zsl allineano il nostro Paese ai principali competitor europei. È un progetto per le eccellenze del nostro terrtiorio». Nella tavola rotonda però sono emersi diverse criticità del settore. Stefano Messina, numero uno di Assarmatori spiega: «Un tema strategico per noi imprenditori strettamente legati al territorio è quello dei salari: dobbiamo cercare di trovare un sistema per cui la ricchezza prodotta dalla filiera marittimo portuale possa compensare la una spinta di perdita di potere d’acquisto dei lavoratori. L’occupazione italiana nonsta crescendo, purtroppo. Tanti armatori non riescono a trovare lavoratori italiani per ruoli a bordo, che abbiano con capacità competitiva. Ecco perché serve una riforma del Registro internazionale».
Luca Becce, presidente di Assiterminal, sostiene la diga di Genova: «E un’opera necessaria. Penso però anche che la limitazione della competitività dei nostri porti derivi da una scarsa connessione coi mercati». Mario Sommariva, presidente del porto della Spezia: «Il porto è inevitabilmente il regno dei conflitti di interesse: io preferivo i comitati portuali. Ma non dobbiamo fare chissà quali rivoluzioni: la leggec’è. lo consulto sempre l’organismodi partenariato».