Svizzera chiama Genova, Spediporto al Forum di Interlaken

La Svizzera è vicina, molto vicina a Genova, al suo porto, alla Liguria. I due territori dialogano quasi naturalmente anche e soprattutto sotto il profilo economico ed è per questo che Spediporto, come ogni anno, è andata a Interlaken per l’Assemblea annuale dello Swiss Shippers’ Council, l’associazione degli spedizionieri e caricatori elvetici.

Il Presidente Spediporto Andrea Giachero ha partecipato, oggi, a un panel molto interessante, dedicato ai collegamenti, in particolare quelli ferroviari, tra la Svizzera e i porti più a sud e, dunque, quelli liguri. Un tema di grande importanza che testimonia l’attenzione di Genova verso i mercati elvetici i cui volumi sono stati spesso difficili da “conquistare” per via delle carenze infrastrutturali.

Giachero, che è intervenuto al panel insieme a Silvio Ferrando dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, ha sottolineato come, da un evento tragico e drammatico come il crollo di Ponte Morandi, sia nato il “modello Genova” che dimostra come si possano rispettare i tempi di realizzazione delle opere se si taglia la burocrazia e c’è sinergia tra i vari cluster coinvolti e le istituzioni.

“Possiamo garantire sicuramente un cambio di paradigma mentale – ha detto Giachero – per sostenere il raddoppio dei volumi previsti con la realizzazione della nuova diga. E questo perché c’è un fitto dialogo pubblico-privato confermato dagli ingenti investimenti attuati e che stanno portando avanti in parallelo una trentina di opere”.

Parole che hanno, ovviamente, suscitato l’interesse degli interlocutori svizzeri, il Consigliere di Stato Fabio Regazzi e Peter Füglistaler, dell’Ufficio Federale dei trasporti, anche quando si è parlato di Genova come scalo determinante per decongestionare porti come Rotterdam e Amburgo che hanno, si, investito molto ma ora sono al limite. “Un ragionamento – ha osservato ancora Giachero – che va fatto a livello di sistema europeo e che consentirebbe a Genova di recuperare volumi di traffico importanti”.

Il Presidente di Spediporto ha, ovviamente, illustrato le iniziative sul tavolo, in primis la Zona Logistica Semplificata e i Fast Corridor che porteranno a identificare i nostri porti, come già avviene in Nord Europa e Spagna, non più come meri luoghi di transito ma piuttosto come poli di sviluppo.

Si è parlato, ovviamente, anche del Terzo Valico: “E’ importantissimo – ha spiegato Giachero –  perché ridurrà drasticamente i tempi di transito di merci e contenitori dalla Svizzera e renderà l’intermodalità ancora più determinante anche su scala europea. L’Italia, in questo senso, ha fatto dei passi avanti, con un livello cresciuto dal precedente 13% al 22% del 2022; ma l’importante è che si stia lavorando per farlo diventare un vero e proprio valore aggiunto per portualità e aeroportualità”.

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